domenica 7 febbraio 2010

VERSO IL GIORNO DEL RICORDO (Mario Bozzi Sentieri)

Per il Giorno del Ricordo, mercoledì 10, doppio appuntamento allo Spazio Oberdan di Milano, dove sar&a grave; inaugurata la mostra fotografica «Storia dimenticata di una terra d'Italia. Venezia Giulia, Istria, Fiume, Dalmazia», mentre il giorno dopo sarà presentato il libro «Venti di bufera sul confine orientale». Tema della mostra, costituita da quaranta pannelli espositivi e curata dall'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, sono le vicende storiche dei territori di confine a cavallo tra l'Italia e la penisola balcanica, con particolare riferimento ai tragici eventi della storia del Novecento, culminati, fra il 1943 ed il 1945, nell'arresto e nella deportazione di migliaia di uomini e donne, molti dei quali scomparvero nelle Foibe. Il percorso espositivo si conclude con uno sguardo alla situazione geo-politica attuale. L'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia rappresenta gli italiani esuli dall'Istria, Fiume e Dalmazia al termine della guerra a causa delle vessazioni culminate con la tragedia delle Foibe. No nostante siano da allora trascorsi oltre 60 anni, è ancora sentita la necessità, anche nelle più giovani generazioni, di mantenere un'identità culturale e storica tale da non far cadere nell'oblio una drammatica pagina di storia italiana. Nella rassegna, inoltre, è presente una postazione video con filmati d'epoca.

«Venti di bufera sul confine orientale», edito da Solfanelli, è il libro che Rossana Mondoni e Luciano Garibaldi, animatori dell'associazione culturale «Testimoni della storia», hanno dedicato alla tragedia delle Foibe e alle vicende che tante sofferenze hanno causato agli italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia. La panoramica storica tracciata dai due autori parte dal 1866 (annessione del Veneto all'Italia) e, attraverso il '20 (l'Istria entra a far parte del Regno d'Italia), giunge all'8 settembre '43, data in cui inizia il dramma delle terre orientali, che si concluderà dopo il 25 aprile 1945 con più di 10mila italiani gettati nelle foibe e l'esodo di 350mila istriani, giuliani e dalmati. Speciali capitoli sono dedicati a Trieste, tornata all'Italia, e alle città sacrificate Fiume, Pola e Zara.
Sarà poi l'Irci (Istituto di ricerca e cultura istriano-fiumano-dalmata) ad allestire l'opera che sarà esposta alla Camera dei deputati il 10 febbraio e inaugurata dal presidente Gianfranco Fini. «Si tratta - spiega Piero Delbello, direttore dell'istituto - di un'opera costruita con le masserizie degli esuli a ricordo della tragedia giuliano-dalmata: spiccano un carretto a mano e una sequenza di bauli zeppi di oggetti personali». L'installazione, visibile al pubblico per tutto il giorno, creerà un'isola nella sala della Lupa a Montecitorio e sarà circondata da otto grandi riproduzioni fotografiche, che testimoniano i momenti del l'esodo e la vita nei campi profughi. Sempre su iniziativa dell'Irci, a Trieste è stata allestita la mostra «Futurismi al confine orientale. Avanguardie di regime» negli spazi del Museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata. Fra le note negative a ricordo di questa giornata è da registrare la decisione della Giunta di centrosinistra del Comune di Formello, che ha negato il patrocinio ad un'iniziativa per il ricordo della tragedia, promossa da Casapound Italia Veio in collaborazione con Giovane Italia Formello. Lo ha reso noto Federico Colacicchi, responsabile locale di Cpi: «Il Comune di Formello ha deliberatamente ignorato la legge 30 marzo 2004, n. 92, con cui la Repubblica Italiana istituisce il 10 febbraio quale giorno del ricordo senza fornire una motivazione comprensibile, dimostrando di fatto un completo disinteresse, se non una vera e propria avversione, per il ricordo dei martiri delle Foibe. Chiederemo conto della posiz ione assunta dal Comune - ha aggiunto Colacicchi - augurandoci che almeno una parte di quelle istituzioni, che hanno negato il patrocinio, possa partecipare all'evento, così da poter comprendere il vero significato del Giorno del Ricordo e rendere omaggio alle migliaia di italiani che furono massacrati e costretti all'esilio».

Mario Bozzi Sentieri


http://www.bozzisentieri.it/news.php

Nessun commento:

Posta un commento